Giusto o manipolatore?
Il gioco «Leggere il giornale» parla di discriminazione, correttezza e regole e promuove la capacità di reazione.
Leggere il giornale
Una persona (P1) in piedi con la faccia rivolta verso la parete legge il giornale. Tutti gli altri iniziano dal lato opposto del locale e cercano di avvicinarsi a P1 senza farsi notare. Quando P1 si gira e grida «stop», tutti devono fermarsi immediatamente e rimanere immobili. P1 decide quando girarsi, chi eliminare e quando proseguire il gioco. Se P1 scopre qualcuno che si muove, questi torna al punto di partenza. Chi per primo riesce a toccare la schiena di P1, poi leggerà il giornale.
Per questo esercizio, alcune persone (P2) vengono penalizzati, ad es.
- in modo evidente: indossando scarpe troppo grandi, legando le mani o costringendole a muoversi su una gamba sola (saltellando);
- in modo sottile: chiedendo in segreto a P1 di valutare determinate persone in modo più severo rispetto ad altre e quindi di trattarle in modo ingiusto (ad es. quando vengono scoperte per la terza volta, queste persone non vengono rispedite alla partenza, bensì eliminate dal gioco senza un motivo apparente).
Domande di riflessione
- Per P1: come reagite quando avete il potere decisionale? Come vi sentite quando discriminate o valutate qualcuno in maniera ingiusta e parziale?
- Per tutti gli altri: come reagite quando venite rispediti indietro o eliminati? Come vi sentite? Come reagite quando gli altri vengono penalizzati?
- Per P2 (persone penalizzate): come reagite quando venite penalizzati? Eravate al corrente del vostro svantaggio (ad es. scarpe) oppure no (ad es. trattamento ingiusto)? Che cosa è stato più facile da sopportare: la discriminazione evidente o quella sottile? Perché?
- Per tutti: quali conclusioni potete trarre a proposito di disparità di trattamento e manipolazione nello sport?
Input
- È importante che chi ha più potere rispetti le regole del gioco, che devono essere chiare per tutti, e che tratti tutti in modo equo.
- In questo gioco, vale la regola che chi legge il giornale ha il potere di decidere. E questo devono accettarlo tutti. Non è facile seguire un ritmo imposto di «stop & go» senza possibilità di replica. Se si aggiungono alcune ingiustizie, il piacere del gioco può venire meno.
- I più difficili da gestire sono le discriminazioni sottili (ad es. commenti inadeguati sull’appartenenza a un determinato gruppo o essere sempre scelto per ultimo da una squadra). Non sono classificabili, generano svantaggi e sensazioni di impotenza.
- Manipolando le regole o eliminando dei giocatori senza trasparenza, si crea un clima di paura. E allora ci vuole ancora più coraggio per mettersi in gioco. Chi non osa più fare nulla, marcia sul posto e quindi non raggiunge la sua meta. Anche questo genera un sentimento di impotenza.
- Tutti hanno diritto a un trattamento equo, anche in caso di disparità di potere.
Incoraggiante o condiscendente?
Questo esercizio parla di dipendenza, autodeterminazione, determinazione dall’esterno e promuove la capacità di assumere responsabilità.

Trasparente o imprevedibile?
Questo gioco di reazione parla di controllo e trasparenza. Aiuta a migliorare la capacità di percezione e l’attenzione.

Empatico o duro?
Il gioco ruota attorno all’affidabilità. Promuove la capacità di accettare prospettive diverse.

Equo o ingiusto?
Il gioco crea uno squilibrio e parla dei diversi prerequisiti e dell’equità nello sport.

Supportato o abbandonato?
Questo esercizio crea un senso di comunità e di cooperazione. Promuove la fiducia e genera dinamiche di gruppo.

Giusto o manipolatore?
Il gioco «Leggere il giornale» parla di discriminazione, correttezza e regole e promuove la capacità di reazione.
