Allenamento dei piedi

Un capolavoro dell’anatomia

Il piede è composto di 26 ossa, 107 legamenti e 19 muscoli. Ciò gli permette una notevole flessibilità e capacità di adeguarsi ai fondi più diversi ed alle irregolarità del terreno. Ad ogni passo i muscoli si alternano nell’attività, i singoli ossicini si spostano di millimetri gli uni verso gli altri ed i legamenti tengono insieme il tutto.
Allenamento dei piedi: Un capolavoro dell’anatomia

L’arco plantare è costituito da due strutture arcuate, le volte, una trasversale ed una longitudinale. La volta longitudinale è formata da due archi, interno ed esterno. L’arco interno viene stabilizzato dai legamenti e dal muscolo tibiale posteriore (m. tibialis posterior), dal flessore lungo dell’alluce (m. flexor hallucis longus) e dal peroneo lungo (m. peroneus longus).

Questi ultimi due si estendono come un rinforzo al di sotto del piede e svolgono un’importante funzione di protezione. In caso di deformazioni del piede come cavismo o piattismo (piede cavo o piede piatto) l’arco longitudinale interno è ridotto. Spesso queste posture sbagliate sono da ricondurre, fra le altre cause, a muscoli troppo deboli e possono essere in parte migliorate con un’adeguata ginnastica per il piede.

La volta trasversale viene stabilizzata da muscoli e legamenti. Il lavoro principale è svolto dall’adduttore dell’alluce (m. adductor hallucis), che spinge l’alluce verso il secondo dito del piede, con il sostegno del flessore breve delle dita del piede (m. flexor digitorum brevis).

Maggiore stabilità sull’asse longitudinale

Fussgymnastik: Ein anatomisches Meisterwerk 2
La funzionalità della struttura ossea dipende da complessi collegamenti muscolari.

Fra le numerose articolazioni del piede, le più importanti sono la tibio tarsia e la talo calcaneo scafoidea. Esse sono tenute insieme dalla muscolatura del polpaccio, che evita un eccessivo piegamento verso l’interno (pronazione) o l’esterno (supinazione). Una postura sbagliata dei piedi – a seconda delle circostanze – ha gravi conseguenze su ginocchia, anche e colonna vertebrale.

Negli atleti che sottopongono il proprio corpo a sforzi notevoli nelle discipline di salto, corsa veloce e di lunga durata si possono verificare problemi dovuti al sovraccarico di lavoro o al deterioramento di tendini, articolazioni, muscoli ed ossa. Tutto ciò potrebbe essere evitato con un buon lavoro di piedi che assicura una buona stabilità dell’asse longitudinale.

Ecco come fare!

Anche nella lezione di educazione fisica va prestata sempre maggiore attenzione al piede, soprattutto con i più giovani. Gli esempi riportati nelle pagine seguenti mostrano che lacune nella stabilizzazione del piede possono essere colmate anche in modo ludico..

Fussgymnastik: Ein anatomisches Meisterwerk 3
Un asse longitudinale della gamba corretto rende la postura più stabile.

Un asse longitudinale della gamba corretto si presenta nel modo seguente:

  1. Il piede poggia a terra con l’arco longitudinale interno rilassato rivolto leggermente all’esterno.
  2. Le ginocchia sono leggermente flesse; la rotula si trova perpendicolare al di sopra del secondo dito.
  3. Il bacino è orizzontale.

Per riuscire a stabilizzare piedi, ginocchia, articolazioni delle anche e colonna vertebrale nelle posizioni e durante i movimenti più diversi, la contrazione dei vari muscoli deve essere regolata in modo preciso. In altre parole, i muscoli devono non solo «sapere» quando e quanto lavorare, ma anche quando possono rilassarsi e recuperare.

Questa correlazione viene coordinata per il tramite del sistema nervoso ed è nota con il nome di «coordinazione intermuscolare». Puntare su forme ludiche L’allenamento della muscolatura del piede e dell’asse longitudinale della gamba possono essere integrati senza problemi in un normale allenamento specifico della disciplina sportiva, al meglio dopo il riscaldamento.

Allenamento dei piedi: La spirale del piede 1
Allenamento dei piedi: La spirale del piede 2
Allenamento dei piedi: La spirale del piede 3

La spirale dà stabilità
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Nella deambulazione il piede si arrotola su se stesso; appoggia sulla parte esterna del tallone, avanza sulla diagonale e stacca avanti con le dita. Questo principio a spirale attribuisce al piede la necessaria stabilità.
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