Promozione delle ragazze nello sport
Acrobatica di gruppo
Il potenziale pedagogico dell’acrobatica di gruppo costituisce un valido contributo per superare gli ostacoli legati al gender.
L’acrobatica di gruppo permette di sperimentare insieme usando i movimenti del corpo e di raccogliere esperienze fisiche che non sono possibili altrimenti nel quotidiano. Ci si prepara a coppie o in gruppo per provare evoluzioni spettacolari per poi presentarle ai compagni. Lo scopo è la presentazione: non si tratta di vincere o perdere. Nel processo di elaborazione ci si concentra unicamente sulla collaborazione.
Quando si definisce l’acrobatica di gruppo, si usano spesso termini tipicamente femminili: creatività, estetica e collaborazione. Tuttavia, l’acrobatica comporta anche elementi maschili, per esempio la capacità di caricare molto peso oppure la costruzione di piramidi spettacolari. L’acrobatica di gruppo è potenzialmente interessante per entrambi i generi. Quando poi tra i partecipanti si creano sinergie armoniche il potenziale pedagogico è senza dubbio elevato.
Possibilità sul piano pedagogico
La cooperazione e la comunicazione costituiscono la base dell’acrobatica di gruppo. Affinché una figura riesca tutti i partecipanti devono collaborare, sia sul piano fisico che su quello mentale. Sul piano mentale occorre chiarire la distribuzione dei ruoli e discutere del processo di costruzione e di scomposizione. I partecipanti devono comunicare come si sentono e collaborare in modo empatico, assumersi e accordare responsabilità e non da ultimo bisogna creare fiducia. Sul piano fisico, i partecipanti devono potersi sostenere a vicenda tenendosi e devono conoscere i punti fisici forti e deboli di loro stessi e dei compagni. Affinché tutte le condizioni menzionate sopra si sviluppino in sinergia sono necessari comprensione, rispetto e tolleranza. Solo così, la presentazione finale della figura diventa un vero e proprio capolavoro di gruppo.
Tutti i punti menzionati sono delle condizioni importanti per la riuscita dell’acrobatica di gruppo, per l’efficacia del processo di creazione e sono di importanza fondamentale sul piano pedagogico. L’effetto si crea dal momento che tutti i partecipanti collaborano tra di loro. La fiducia, per esempio, non è ovvia: occorre costruirla. Così come si deve riconoscere (e apprezzare) i punti forti e quelli deboli.
Potenziali integrativi
L’acrobatica di gruppo ha però altri potenziali pedagogici importanti: riuscire una figura permette a ciascuno e al gruppo di vivere un successo che si ripercuote positivamente sull’autoefficienza. I compiti aperti richiedono e promuovono la creatività tramite la collaborazione e il lavoro di gruppo. Sul piano emotivo sono richiesti fiducia, responsabilità, empatia, capacità di gestire paure e la possibilità di esprimere felicità e delusione.
Per quanto concerne l’eterogeneità nei gruppi, l’acrobatica offre opzioni sensate: i diversi compiti di acrobatica di gruppo fanno appello a vari livelli di capacità. Oltre ai compiti, anche le capacità necessarie stesse sono eterogenee. In questo modo, ogni bambino trova un compito che è in grado di risolvere con successo. L’acrobatica permette infatti la partecipazione sia di bambini forti, pesanti e stabili che quella di bambini leggeri e deboli con una tensione corporea limitata. Inoltre, nell’acrobatica trovano spazio anche partecipanti che aiutano e assicurano e partecipanti che hanno buone idee (cfr. Eberherr & Loeffl, 2013 per le basi dell’acrobatica).
Sensibilità richiesta nell’insegnamento coeducativo
Anche se l’acrobatica di gruppo fa leva su immagini di genere forti fondamentalmente non è semplice insegnarla alla fascia d’età che va dagli 11 ai 16 anni. La collaborazione in gruppi misti e l’inevitabile contatto fisico sono i problemi centrali.
Molti ragazzi hanno difficoltà nelle attività che mirano alla creazione artistica e faticano a sviluppare orgoglio per risultati di insegnamento che non provengono dallo sport impostato sulla competitività (Schmerbitz & Seidensticker, 1997). La collaborazione sul piano sportivo è piuttosto appannaggio delle ragazze. Nella formazione di elementi di acrobatica di gruppo, i ragazzi e le ragazze devono però soprattutto permettere il contatto corporeo e la prossimità fisica e fidarsi (e volersi fidare) gli uni degli altri.
Spesso in questa fascia di età, i bambini e i giovani hanno difficoltà con la prossimità fisica ed emozionale. Soprattutto quando l’interazione avviene con il sesso opposto. Infatti, quanto si deve lavorare insieme, il contatto fisico può essere connotato sessualmente e il fatto di toccarsi è vissuto in modo spiacevole o con imbarazzo (Menze-Sonneck, 2015). Può accadere che le ragazze e i ragazzi si vergognano e che i tabù per quanto concerne il toccarsi rendano la collaborazione impossibile. Questo aspetto si osserva per esempio nel processo di formazione dei gruppi in cui le ragazze e i ragazzi si separano (Menze-Sonneck 2015). In alcuni casi, in questa fascia di età, anche le ragazze tra di loro e i ragazzi tra di loro possono avere paura a toccarsi.
Come strutturare l’acrobatica di gruppo nell’insegnamento affinché sia possibile una collaborazione tra i generi impostata sulle capacità senza fare riferimento ai ruoli e in modo da permette il suo pieno potenziale pedagogico?
Un insegnamento improntato sulle capacità
Al fine di riconoscere o anticipare eventuali problemi, il docente deve avere una buona sensibilità di genere. La scelta di contenuti e metodi didattici adeguati struttura le possibilità di azione e di interazione da parte degli allievi.
Per affrontare processi importanti come il superamento della paura di toccarsi o la formazione di gruppi misti, occorre prendersi abbastanza tempo e spazio. È possibile usare diverse forme di gioco che permettono agli allievi di abituarsi al contatto fisico allo scopo di superare la paure di toccarsi. Tematizzando il fatto di aiutarsi e assicurarsi come elementi chiave dell’acrobatica di gruppo ed esercitando le prese e le posizioni di aiuto, per i bambini e i ragazzi diventa chiaro il senso univoco del contatto fisico. Per formare gruppi occorre prendersi abbastanza tempo e creare diverse possibilità affinché i partecipanti imparino a conoscersi.
Assumere ruoli diversi
Cambiare spesso il compagno in compiti semplici e brevi permette di conoscere diversi allievi prima di formare i gruppi per le presentazioni di figure più complesse. Tramite la presentazione ripetuta di figure nuove e la conseguente riflessione relativa alle regole di sicurezza e di presentazione, è possibile spiegare ai bambini e ai ragazzi che “alla fine solo la disponibilità ad assumersi e perfezionare diversi ruoli permette la realizzazione completa e corretta della figura” (Menze-Sonneck, 2015, p. 191).
Enfatizzando la riuscita della costruzione di una piramide, si crea l’opportunità di disfarsi dei ruoli fissi e delle classiche gerarchie sportive per quanto concerne la distribuzione dei ruoli degli aiuti e delle posizioni “sopra” e “sotto”. In tale modo, i ruoli di genere esistenti diventano irrilevanti.
Panoramica dei consigli didattici
- Superare la paura di toccarsi, abituarsi al contatto fisico: forme di gioco con contatto fisico, tempo per esercitarsi nell’aiutare e assicurare.
- Formare gruppi misti: creare tempo e spazio per conoscere le capacità personali di ogni allievo tramite forme di gioco con contatto fisico ed esercitandosi nelle figure acrobatiche senza stabilire prima i ruoli e i compiti. Cambiare costantemente i gruppi per impiegare le capacità eterogene degli allievi in modo mirato.
- Presentare ripetutamente le figure e poi discutere delle regole di sicurezza e di presentazione, nonché della distribuzione dei ruoli.