Coreografare – Terza fase

Canone

Il canone è una forma di ripetizione nella quale gli interpreti eseguono i movimenti con uno sfasamento nel tempo.

Questa forma permette di coniugare unità e varietà. Il canone può essere fisso (successivo, simultaneo o cumulativo) o libero.

Canone fisso

Tabella che mostra un canone fisso
Un canone successivo composto da un movimento solo (o da una sequenza molto breve) forma un’onda. Quest’effetto è apprezzato perché suscita sorpresa ed è spesso utilizzato in linea o in colonna. Non appena un interprete finisce di eseguire il movimento (o la breve sequenza), inizia l’interprete successivo.

Filmato: A partire da una sequenza di 4 × 8, Lynn, Marla, Mara e Annika presentano il canone successivo (sovrapposto), il canone simultaneo e il canone cumulativo (nella versione di base e versione più libera).

Osservazioni

  • Il canone successivo e il canone cumulativo (versione di base) sono soluzioni interessanti all’inizio di una coreografia, perché permettono agli interpreti di iniziare uno dopo l’altro. A sequenza iniziata presentano invece lo svantaggio che, per eseguire il canone, uno o più interpreti restano fermi per un certo periodo di tempo. Sta all’insegnante valutare se quest’immobilità causa o meno uno squilibrio nella creazione.
  • Questo problema non si presenta se si esegue la versione più libera del canone simultaneo o cumulativo: nel primo caso tutti gli interpreti iniziano e finiscono insieme, nel secondo l’equilibrio tra movimento e immobilità può essere determinato dall’insegnante.
  • Lo schema prevede quattro interpreti, ma può essere usato anche con un numero superiore o inferiore di partecipanti e con dei gruppi.

Canone libero

Come dice il nome, il canone libero è una variante più aperta di questa figura. Le composizioni sono eseguite in modo successivo o simultaneo con variazioni spaziali (piano, direzione dei movimenti, direzione del corpo o posizione sulla scena), con l’aggiunta di materiale o inserendo momenti di silenzio.