Basta saper vedere
Un libro che parla di prevenzione nel calcio e in altri sport che espone un metodo che considera l’uomo nella sua globalità psicofisica. Ogni dolore viene preso in considerazione come un sintomo di disagio, di una sofferenza più profonda.
Il metodo Bertelè è un metodo basato sui principi del metodo della fisioterapista francese Françoise Mézières di cui la Dottoressa Bertelè è stata allieva e collaboratrice per l’insegnamento del metodo in Italia e all’estero.
Mézières ha osservato che nel corpo umano i muscoli formano delle unità funzionali chiamate catene muscolari: le catene muscolari sono 5 e sono formate da più muscoli concatenati fra loro che si comportano come se fossero un solo muscolo troppo corto e troppo forte. Queste catene sono 5 grossi “elastici” che ci schiacciano e ci deformano provocando dolore e limitazione nei movimenti.
Il metodo Bertelè si differenzia dal metodo Mézières in quanto considera l’uomo nella sua globalità psicofisica e quindi ogni dolore, deformazione, contrattura viene presa in considerazione come un sintomo di disagio, di una sofferenza più profonda, in altre parole di una difficoltà di relazione, di comunicazione della persona con se stessa e con l’ambiente circostante. Il metodo Bertelè prevede l’integrazione del lavoro sul corpo con l’ascolto della musica.