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Pallone criminale

Mafia e calcio. Criminalità e gioco sporco. Il libro svela tutto sui rapporti tra malavita e pallone. E fa capire come i recenti fatti di cronaca siano solo la punta di un iceberg che parte da molto lontano.

Le inchieste giudiziarie sul calcioscommesse sono solo la punta di un iceberg. Da anni, ormai, le mafie hanno messo le mani sul pallone italiano. Da nord a sud, dalla serie A ai campi di periferia, gli incroci pericolosi tra l’industria più liquida e lo sport più popolare del nostro Paese emergono da decine di indagini e rapporti di magistratura e forze dell’ordine.

Il libro di Simone Di Meo e Gianluca Ferraris – ricco di materiale investigativo inedito, di incontri e di racconti – le mette in fila, evidenziando come la penetrazione della malavita organizzata nel calcio sia ormai assimilabile a qualsiasi altro business criminale.

Sponsorizzazioni fittizie, partite truccate, puntate clandestine, presidenti prestanome, ultras collusi, legami pericolosi con i calciatori, centri scommesse di copertura: tutti strumenti utili a riciclare enormi somme di denaro. A testare le alleanze tra i clan italiani e quelli stranieri. E a creare, soprattutto nel Mezzogiorno, bacini di consenso fondamentali.

Un racconto documentato e scioccante, dal quale emergono l’immagine di un calcio quasi completamente privo di anticorpi e quella di una criminalità spregiudicata e, come sempre, abilissima nel creare sfere di influenza e penetrare i grandi poteri economici.